Le emoji multietniche di Apple non violano alcun copyright
Cub Club Investment (CCI) è l’azienda che per prima ha realizzato delle emoji multietniche ed inclusive. Era il 2013 quando la CCI lanciò l’App, chiamata iDiversicons, comprensiva di centinaia di emoji ciascuna con cinque diverse tonalità della pelle.
La CCI aveva poi citato Apple in giudizio davanti alla Corte Federale della California, chiedendo il risarcimento dei danni per violazione di copyright.
I giudici statunitensi hanno ribadito uno dei principi fondamentali del diritto d’autore: le idee non sono oggetto di privativa autoriale.
Apple ha dimostrato di avere realizzato l’idea comune alla base (ovvero quella di rendere multietniche le emoji attraverso cinque colorazioni diverse) in maniera autonoma e differente rispetto a CCI.
In effetti sia i disegni delle varie emoji che le colorazioni usate da Apple sono diverse da quelle già realizzate da CCI.
La Corte californiana ha evidenziato che: anche laddove Apple avesse strizzato l’occhio, copiando di fatto l’idea a CCI, l’aver poi attuato tale idea con la propria creatività, la esime da qualsiasi violazione di copyright.