In vigore dal 1° gennaio le modifiche al Codice del Consumo
Il D.Lgs. 170/2021 ha recepito la Direttiva UE 2019/771 in tema di contratti di vendita di beni al consumo ed ha modificato il capo I, titolo III, parte IV del codice del consumo (artt. 128 – 135-septies).
Le modifiche riguardano diversi aspetti e molto sinteticamente possono essere raggruppante in queste macroaree:
- conformità dei beni al contratto,
- rimedi in caso di difetto di conformità,
- modalità di esercizio di tali rimedi,
- garanzie convenzionali
La direttiva, attraverso un assetto di norme rigide, è riuscita a porre in essere un’armonizzazione massima, al fine di dare al consumatore e ai produttori una maggiore certezza del diritto nel mercato che si auspica sempre più europeo.
Era rimessa alla discrezionalità degli Stati membri la facoltà se estendere o meno la disciplina consumeristica anche alle persone fisiche o giuridiche che non siano consumatori in senso stretto (start up, organizzazioni non governative, PMI). Tale facoltà è stata colta dalla Francia, ad esempio, ma non dall’Italia. Forse il nostro Legislatore ha perso un’opportunità?